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Domenica 30 Dicembre 2012
SADIST - Season in silence

 

                                                            SADIST

                                                                                           Season in silence

                                                                                                    (2010)

 

TrackList

01. Aput
02. Broken and Reborn
03. Season in Silence
04. The Attic and the World of Emotions
05. Evil Birds
06. Ogron
07. Night Owl
08. Snowman
09. Bloody Cold Winter
10. The Abyss
11.
Frozen Hands
12. Hiberna

 

 

Pur considerando l’estrema difficoltà nell’avvicinarsi ad un disco di progressive death metal  da parte di persone non avvezze a questo genere musicale, non si può ignorare, anche su queste pagine, l’importanza che una band come i Sadist riveste nell’ambito di una città come Genova e nell’Italia intera. I Sadist, anche se limitatamente alla scena metal, sono di fatto il gruppo genovese più famoso in Europa e vantano un grandissimo seguito di pubblico, trattati con rispetto da gruppi che hanno fatto la storia del metal e con devozione da gran parte del popolo metallaro europeo.

I Sadist hanno suonato ovunque in Europa dividendo il palco con gruppi quali Carcass, Iron Maiden, Samael, Amon Amarth, Motorhead, Megadeath, Korn, Ozzy Osbourne, partecipando ad eventi quali il Gods of Metal, il Metal Camp in Slovenia e facendo numerosi tour l’ultimo dei quali nei paesi dell’est europeo.          Season in silence è il settimo lavoro della band che partendo dallo stile già varato nell’album precedente (l’omonimo “Sadist” del 2007), ne disseziona gli intenti e si addentra nelle strutture dei brani con fredda determinazione aggiungendo parti strumentali che dilatano le fredde atmosfere e ghiacciano i sensi dell’ascoltatore.

L’intro di “Aput” veste echi dei Goblin di Claudio Simonetti e apre la strada a “Broken and Reborn” dove la voce di Trevor dà prova delle sue mefistofeliche qualità, incastrata fra riff di chitarra aggrovigliati a suoni di tastiere evocativi quantunque non inclini alla melodia; il terzo brano, che dà il titolo al disco, è mutante nel procedere, con una cassa incalzante che apre alle tastiere melodiche di Tommy Talamanca subito interrotte dal growl del recitato ed a seguire la calma di piano e basso elettrico e poi di nuovo la velocità che riprende inesorabile; “The Attic and the World of Emotions” è più quadrata con interessanti inserti di tastiere, “Evil birds”  più epica ed ossessiva, spettrale, senza speranza, “Ogron” strumentale di chiara matrice progressive rock, “Night Owl” sguaiata e cattiva con bei riff puliti di chitarra, e si prosegue così  fino al termine del lavoro su queste coordinate. Un cenno a parte merita la conclusiva “Hiberna”, delicato strumentale di chitarra acustica e basso fretless che conclude morbidamente un disco aggressivo e spigoloso che piacerà agli amanti del genere anche se necessita di numerosi ascolti per potersi assuefare al caos ipertecnico e nervoso che pervade tutto l’album.

 

I Sadist sono:

Trevor – voce

Tommy Talamanca – chitarre e tastiere

Andy Marchini – basso

Alessio Spallarossa – batteria

 

Massimo Ponte

 




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