Ricordo quando ascoltai per la prima volta "
enter sandman" dei
Metallica, e i miei spacciatori di musica [che a quell'epoca erano principalmente compagni di scuola] mi chiesero se avessi mai letto il fumetto di
Neil Gaiman. Ricordo il rossore sulle mie guance quando dovetti ammettere che non ero ancora passato al "lato oscuro" di casa DC, e arrossisco ancora adesso se penso che ho colmato quella lacuna solo migliaia di giorni più tardi.
Dopo quell'episodio, però, rimasi molto affascinato dal legame che unisce musica e fumetto, e nel corso degli anni ho divorato le incursioni di
Alice Cooper nei fumetti [memorabile l'albo del '78, un tutt'uno con il disco "
from the inside", ambientato in una casa-di-cura/manicomio], ho curiosato più che spesso e volentieri ai disegni di
Todd McFarlane per i
Kiss [e considero tutt'ora "
Psycho circus" migliore su carta che in nota], ho letteralmente pianto su "
20th century boys" di
Naoki Urasawa [l'omonima canzone dei
T.Rex non è l'unico tributo presente nell'opera]. Per reperire informazioni aspettavo ogni mese le rubriche che si trovavano alla fine delle varie riviste, e speravo che ci fosse qualche riferimento che potesse essere interessante; ma molto spesso, nella maggior parte dei casi, non era così.
Poi, le cose sono cambiate.
Non è stata un'evoluzione improvvisa, ma è avvenuto tutto nel giro di pochissimi anni: l'avvento di Internet. I tempi in cui si cercavano notizie musicali sulle riviste di settore sono oramai lontani: adesso è sufficiente una connessione in rete e si può apprendere quasi in tempo reale lo stato di salute di
Lemmy Kilmister, si può festeggiare il compleanno di
Lars Ulrich, si può assistere all'ultimo autoscatto di
Alice Cooper sul palco. Questa overdose di informazioni ha portato alla ricerca dello scandalo, più che alla notizia vera e propria: sommersi da così tante informazioni, quelle che più colpiscono sono quelle curiose, particolari, morbose, originali. E così scopriamo che
Lady Gaga ha girato un video nuda per l'artista serba
Marina Abramovic, scopriamo che
Paul Stanley utilizza sacchetti personalizzati di
Hello Kitty, scopriamo che
Bruce Dickinson sta facendo da padrino ad una
birra inglese.
Ovviamente, una persona più attenta ha maggiori possibilità di recuperare molte più informazioni rispetto al passato relative al proprio artista preferito: basta soltanto sapersi destreggiare nel mare di dozzine di disperate divagazioni dilaganti. E per me che ancora cerco informazioni legate a doppio filo al mondo delle nuvole di carta, è quasi divertente scoprire cosa unisca
Neil Gaiman e
Amanda Palmer [indimenticata e indimenticabile voce dei
Dresden Dolls]. Così come è affascinante vedere come
Amanda Palmer reagisca di fronte alla morbosità dei nuovi paparazzi musicali, e cosa la renda la musa perfetta per il creatore di
Sandman...
http://www.postpopuli.it/29436-amanda-palmer-canto-della-mia-nudita/