... EVERYBODY WANTS TO BE A CAT [NU-DROP STRIKES BACK]
Galeotto fu un gatto [come sempre].
Scat Cat,
er mejo jazzista der monno, nel 1986 mi presentò qualcosa di eccitante, irresistibile, travolgente: «
Tutti quanti voglion fare jazz... Perché resister non si può... Al ritmo del jazz». Bimba di un lustro non compresi a pieno quale
prurito questo
jazz avrebbe dovuto scatenarmi e chiesi agli
esemplari adulti che mi liquidarono con un tautologico «il jazz è il jazz». Grazie, ora è tutto chiaro... Aggiungerò questo grano di sapienza al rosario imperlato di «è così perché lo dico io»; «lo capirai crescendo»; «adesso non ho tempo»; ...
Circa due lustri dopo:
il giovane Indiana Jones incontrerà
Gershwin, Louis Armstrong, King Oliver e altri titani [imparerà il jazz, ma suonerà blues perché la scala minore meglio si adattava al trito copione di depresso e traumatizzato dall’aver baciato sua sorella Leila e senza essere Ford. Un dramma da
Law and Order, Vittime Speciali!] ma per me rimase «il lato oscuro della musica» [scrisse chi s’addormentava cullandosi con Ozzy].
«
Duemila enigmi nel jazz» e con Conte cominciarono frequentazioni [più o meno sessuali, più o meno asessuate] con musicisti jazz e fu
paura e delirio a New Orleans: «come posso amare una che ascolta musica bianca?» [e ridi forte, mio geniale Lettore, perché – sul momento – mi chiesi che
stratocaster c’entrasse il White Metal con il jazz]; «the Second Line! Ignorante!»; «triade estratta»; «swing»; «turnaround»; «walking bass»; «bebop»; «chase»; «vocalese»; «after-beat»; «passin-chord dominante»; ...
Tentai sfangarmela canticchiando
il jazz dell’aldilà de
La sposa cadavere, ma dovetti schivare una serie di spazzole scagliatemi contro [spazzole di un seriosissimo batterista jazz che ben si differenziano dalle spazzole di un chiomuto batterista metal...].
Sulla via di Brembate m’apparve indi un matematico: «il jazz piace solo a chi lo suona, Dama. È
autoerotismo in base 12 o in base 32». Grazie per la sintesi, ma... Sarebbe come, come dire, come decretare: «la poesia piace solo ai poeti»...
GRANDE GIOVE! Il jazz è la poesia!
EPIFANIA! EPIFANIA! EPIFANIA!
ATTENZIONE! Non metaforizzai banale:
il jazz è poesia. Trattasi di similitudine: il jazz è COME la poesia. Per la massa massacrante: noia convertita in gioia solo dagli
addetti ai lavori, roba tagliata ad arte solo per nicchia di tecnocrati dal vocabolario massonico.
Il jazz s'è suicidato
fate che la poesia non faccia la stessa fine
Lurido d’un
Kerouac: mi servisti le risposte annidandole in sinapsi pigre.
Voglio essere considerato un poeta jazz che suona un lungo blues in una jam session d'una domenica pomeriggio... Il jazz non si è suicidato e la poesia non è morta [checché ne dica Zappa – il *curioso odore* emanato è solo quello prodotto per LA STANGATA di chi è
pungiglione e pungolo, sfranto da troppo pressapochismo].
«Ridete, suonate», saggio Jack,
affidabile come la merda, hai concimato e presagito il mio incontro con il jazz, con
Claudia;
Lia e
Nu-Drop tutte...
E anche se non sembra QUESTA sarebbe ed è recensione. Ottima Natili mi disse: «noterai differenza tra primo e secondo album». Claudia, T’inalberi se dichiaro pubblicamente io ami entrambi? Differenziarsi, evoleversi, modularsi, ritrovarsi... Sono imperativi per l’Artista [impiccatemi, ma esigo maiuscola].
Questa è la nona volta che rimetto falangi alla tastiera per manifestare
Nu-Drop e il loro magnetismo [sonoro, umano, tecnico, animico e animale...]. Mai soddisfatta per timore non rendere loro giustizia – attesi recensioni altrui e mi accorsi che, conclamata la meritata eccellenza e condivisa l’innegabile maestria delle *FANTASTICHE CINQUE*, nulla avrei potuto aggiungere se non: la verità semplice e nuda.
Si sentono la tecnica, il sudore fecondato dal sangue, la fatica e l’anima; le rinunce e le risate, il gusto la peculiarità di ricerche sempre nuove pur se radicate; le scelte scomode e le salite; l’immaginifico misto filosofico e misto nostalgico; colonne sonore e brandelli di storie...
TUTTO UN OLTREMONDO scandito dal metronomo di Crono che le Nu-Drop concertano, goccia a goccia... Nota su nota, corda per cuore in un plurale latino....
Per amore dell’assoluto in
sentore d’eterno non posso altro che questo: ora che sono anch’io un
esemplare adulto semplifico ogni interrogativo bambino. Ascoltate e acquistate Nu-Drop. Perché? Perché Vi piaceranno, perché le amerete. Perché lo so? Perché non sono un critico canonico, e all’
etichetta preferisco il timpano.