«Io conosco Roberto Tiranti».
«Bene, io
conosco Carlo Dossi e allora?». Mio geniale lettore, capisci quello che tento e ritento comunicarti? Non è difficile, ma è vero [
tristemente vero perché
la verità ti fa male lo so e la verità è il pane degli intelletti robusti]: conoscere un artista non significa «darsi del tu». Conoscere un artista significa conoscere il valore dell’artista e
riconoscere all’artista i propri meriti.
Conosco Aldo Busi? Meglio di quanto io conosca Giovanni Pascoli perché ho acquistato e letto più opere dello
squalo di Montichiari... «Conoscere» è verbo pericoloso che ingolfa la strozza e disarticola il pensiero, paupulando patetismi parassiti.
Non è importante COSA conosci ma CHI conosci? Quanta pena,
umanotteri insicuri, quanta pena!
Sebastian Bach [chi non conosce Sebastian Bach?] si lamentò pubblicamente: «la mia pagina Facebook ha 800,000 iscritti, gente che legge tutto quel che scrivo. E guardando le statistiche che mi fornisce Facebook, a quanto pare ieri 75,000 persone parlavano di me, della mia pagina. Ora, vorrei ringraziare i 5,000 di quegli 800,000 che si sono comprati il mio disco, ma vorrei chiedere agli altri 795,000: perché siete sulla mia pagina? Siete lì per guardare le mie foto?».
NON CI PROVARE, mio molesto lettore, non provare bloccarmi con la tua tiritera/piritera: non sprecare fiato dallo sfintere prescelto. Io conosco e pratico benissimo le dinamiche della rete – io ho imparato la strategia del ragno. E aspetto, da sempre, il momento giusto: questo.
Roberto Tiranti, principiando avventura nuova, chiese
sostegno e quale mistero di Pulcinella fu svelato bollendo l’uovo di Colombo nella solita acqua calda scoperta da
Giustin Tempo? SIETE PRONTI miei cari
seguaci di Adam Kadmon?
Roberto Tiranti è più incomprensibile di Chiara Daino – quando scrive.
Prego, prego, può partire l’applauso...
Quando Roberto
über-ugola Tiranti chiese il Vostro sostegno NON intendeva farsi delle vasche a stile libero in piscine al cloruro di lusinghe: «grande Roby!»; «Sei un mito!»; «Minchia condivido!»; «Ci facciamo una birra sabato?»; «Che scusa per caso hai visto dove ho messo il caricabatterie?»; ...
[Tra parentesi:
lusinga, s. f., dal provenz. lauzenga, che è dal franco lausinga, propr. «bugia» Qualsiasi allettamento, fatto di frasi adulatorie, di parole amiche, di promesse, di atti esteriormente benevoli, di finte attenzioni, ecc., con cui si cerca di attrarre qualcuno al nostro volere, di cattivarsene la fiducia col fine di indurlo a fare cosa che sia di nostro vantaggio. Treccani bau bau bau!].
SOSTENERE UN ARTISTA non significa impalarlo allo stecchino stitico del proprio egotismo in cerca di luce riflessa, ma acquistare le sue opere e finanziare progetti futuri.
Sono stata abbastanza chiara e chiara abbastanza?
Trattasi di RICONOSCENZA per ogni parola donata con umiltà a chiunque; per l’interazione continua; per l’eccellenza dimostrata; per la comparsata vocale che mai negò [elevando anche esordienti]; per essersi senza sosta lasciato sbranare e prosciugare
ad usus necessarios; sorridendo incessante al pubblico che, incensante, pretende.
E pretende. E quando RENDE? Rende QUANTO?
Spero il senso di colpa e la vergogna
pura e semplice – vi immortalino così, ingrati,
goffi e assurdi.
«Meno autografi e più bonifici»
perché IO NON CONOSCO Tiranti, ma riconosco i veri talenti.
E i nostri sbocchi d’ira non sono mai
gratuiti!