Roberto Tiranti in concerto. Punto fermo. E l’articolo è già un sostantivo che si
sustanzia da solo.
Altro da aggiungere? I tempi e i modi, certo. I tempi e i modi sono fondamentali per qualsiasi forma artistica, sociale, politica, sportiva e storica. I tempi e i modi sono fondamentali per qualsiasi forma linguistica. E la Musica è una Lingua, e la Musica è un Linguaggio. Almeno
su questo siamo tutti d’accordo? Benissimo.
Se parlo di PRESENTE, pensi al Tempo o pensi al Dono? Mio Geniale Lettore, siamo tutti utenti [tra le parole più cacofoniche e stitiche della storia, ma “è di pubblico dominio” ogni “pubblico abominio"]. Io Ti invito. Ti invito a presenziare, ad essere
presente [se
pensante, è scelta tua] e partecipe.
«Impara a ricevere»: è lezione più difficile di quel che possa sembrare. Ti sembra semplice? Impara a ricevere e a raccogliere. E conta. E conta «non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette» prima di grugnire, giudicare, gnaulare. I numeri sono infiniti, ma il tempo è eterno.
Come le anime.
A MEMORIA
Forte mi devi abbracciare, più forte
in futuro mi devo riposare
sono stanco di questa vita stanco
stasera permettimi di sognare
un sogno grande, un sogno bambino:
tutto il dolore sia solo un ricordo!
Un giocattolo rotto, nel ricordo:
l’allegria di un pianto, io mi ricordo
il sorriso tuo sorriso tuo che
scioglie tutte le gelide paure.
Tu eri ovunque tu mi accompagnavi comunque.
Ti ricordo: sei la luce più chiara delle stelle
del cielo, e dal cielo ti sento parlare – sempre
la pioggia è vinta dal cocciuto sole,
oggi è già domani – e finalmente
il mondo è una pace silente.
Per l’estate che ritorna, vicina
tu mi parli nella morbida danza
di rami, di ricordi, rimembranze.
E il dolore di ieri è una memoria distante.
Senza rimpianti: i dubbi sono sciolti
in questa assurda vita che mi stanca
perché la tua voce sempre mi parla.
[I Remember, Roberto Tiranti 2014, versione italiana dell’originale inglese]