«Se riuscirai a conquistare il pubblico genovese, da quel momento in poi... Tutto sarà in discesa»: e non ho mai dimenticato queste parole, pronunciate da un Titano.
Genova per Voi [avete notato tutti la citazione? Bravi!] è come spiegare Mondo Disco a un *bimbominkia bucolico blasonato*.
Nel prima o nel poi – CHIUNQUE – passa a Genova. E Genova trapunta. E trapassa. Senza tempo e nei tempi tutti: Zena è ossimoro. Zena è metafora dell’umanità. La prima e l’ultima.
Quel che non sapete di Genova è l’ironia.
Feroce.
E tra le bocche di rose – anche un tulipano può crescere. Perché a Genova siamo delle beline, ma siamo beline lucide. E sappiamo come
incassare.
IL RAGNO TULIPANO
Pale lucenti, camalli dal porto
l’ira nei denti, qua e là qualche morto
lungo il Bisagno la Superba combatte,
Doria transenna – ma la gente si sbatte.
Spala di qua, spala di là, ch’infangherà, ch’infangherà?
Spala di là, spala di qua, chi pagherà – ci pagherà?
Alla Lanterna la gran folla mugugna
belin belino è una nuova merdaglia.
Presso la Foce il remo è bastone!
Nescio te digghu:
mea l’è n’atra alluvione.
Spala di là, spala di qua, calamità è calamità?
Spala di qua, spala di là, Angeli che si canterà.
Cuffe capienti, bestemmie al galoppo
frane previste, un commento di troppo.
Dal Fereggiano la gente ribatte:
meno menate, e meno mazzette.
Spala di qua, spala di là, chi poterà, chi sanerà?
Spala di là, spala di qua, chi lucrerà, chi ringhierà?
Sulla battigia la gran folla si staglia
è la vestigia di una vecchia battaglia;
lungo lo Scrivia trionfa il magone,
siam nella bratta – ma in mondovisione!
Spala di là, spala di qua,
chi pagherà ripagherà?
[GENOVA RESISTE!, di Davide Colombino, 2014]
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