Io devo ringraziare la mia pigrizia. Io sono pigro. E fortunatamente ho ripreso a scrivere. E se non fossi stato pigro sarei diventato un omicida anni fa, sarei uno di quelli che
si legge sul giornale: «messo in stato di fermo cautelare il ventenne G.P. che ha esploso colpi d'arma da fuoco freddando più persone per motivi misteriosi. Gli inquirenti indagano sulle dinamiche».
La prima persona che avrei fatto fuori sarebbe stata mio padre, ma tanto ci ha pensato lui stesso a costruirsi una vita di merda.
Fin da giovane e non per scelta ma per condizione, io ero: IL PENSATORE. Che cazzo avessi da pensare poi si può anche tralasciare. Appena nato non sapevano cosa non funzionasse in me, perché io non funzionassi come tutti gli altri bambini... I primi dottori sbagliarono completamente diagnosi e
refertarono e riferirono a mia madre: «Signora suo figlio non succhia il latte perché è PIGRO!». Sic!
In realtà
mi si stava rallentando il funzionamento di tutti gli organi e non avevo la forza per tettare. Anni dopo scoprirono che questa anomalia era dovuta a un recettore dell'acetilcolina e un tizio (grazie tizio!) capì quello che
mi rendeva diverso e mi diede la medicina che assumo da 35 anni.
Pian piano ripresi le forze e col tempo tutto migliorò e si stabilizzò: alla fine la mia forma di patologia non è grave, proprio perché congenita e col tempo migliora. In Italia la abbiamo in tre. Potrei vantarmene...
One baby to another says: io non ero
il disagiato, non avevo
chissà cosa ma risultavo quello che
faceva fatica anche se il mio quoziente intellettivo era superiore
alla norma (e così mi dissero tra un test e un buco; un analisi e l’ennesima trasferta in qualche ospedale estero).
I don't care what you think: ovvio io mia sia ribellato fin da quando misi i piedi a terra, pur con la testa
fortemente appoggiata sulle nuvole. Iniziai ad accordare il mio timpano interno, iniziai ad essere attirato dall’umanità teppista: i peggio ragazzini del quartiere li frequentavo io e non me ne fotteva un beneamato! Io dovevo fare quello che LORO facevano. Ed è stato così per un tempo che non voglio calcolare. Dalle persone tormentate alle dissociate; dai depressi ai criminali. Mi ricordo un figuro che mi disse: «cazzo ma hai soggezione di quel tipo lì e poi? Di me che ho due omicidi alle spalle non hai paura? E smetti di giocherellare con la mia beretta, cazzo! Prima o poi ti farai male... È carica! Cazzo!».
E lo stesso figuro, anni dopo, piangendo, mi confessò: «beato te! Tu hai un cognome PULITO, cazzo!».
Cazzo! La parola cazzo
ha tante connotazioni quante la parola arte.
E in tutti i mondi che ho attraversato e che mi hanno attraversato – il rapporto disfunzionale è stato lo stesso, sempre:
cercavo la devianza.
No, non ero un sociopatico conclamato nel corpo di una mammoletta; non ero un debole. Fragile forse, non debole. Ma avevo
quella faccia. Ognuno ha la faccia che si merita? Siamo nel
loculo comune di una natura scema, di una battuta fritta per servirla a chi vomita.
Rabbia.
Ero rabbia nel carcere di un corpo umano, rabbia nel corpo di un animale ferito alla nascita; ero rabbia prima che rabbia nascesse. Prima che nascesse l’animale – prima che l’animale si rassegnasse ad essere un uomo.
It is now my duty to completely drain you: non mi sono fatto mancare tutto il dolore che potessi guadagnare; forse ho collezionato più esperienze e più cicatrici dei miei coetanei ma sono uno scellerato con giudizio e non competo con le disgrazie dell’altro. Tutto quello che ho vissuto io l'ho scelto. Ho fatto cose che non avrei, in teoria, potuto fare e l'ho fatto proprio per la pratica che vince ogni cartomanzia medica.
Sbuccia il sole e regalami una risata: è una salvezza essere una comica bestiolina ferita
dalla nascita. Devo ringraziare la mia pigrizia e la mia devianza:
la mia rabbia ora è una risorsa. Se non fossi stato un animale ferito
alla nascita, ferito
dalla nascita non ti avrei neanche conosciuta e sarei stato solo un’anomalia per la statistica sociale e non sarei divertente e divertito come sono.
Ora non sarei qui con Te a parlare di quanto il mondo sappia di pistacchio, ricordandoti di non prendere – MAI MAI MAI – a martellate il frigorifero.
Ti amo da vivere.
[E non leggere il mio diario quando non ci sono. Fruga tra le mie cose e scopri come sono fatto. Finalmente abbiamo deciso il nome definitivo per il nostro gruppo: ci chiamiamo Nirvana]
Devo ringraziare la mia pigrizia.
Grazie della tragedia
ne avevo bisogno per la mia arte.