PAOLO BENVEGNU' - H3+
“H3+”
(Woodworm Label / distr. Audioglobe)
A tre anni di distanza dal disco “Earth Hotel”, Paolo Benvegnù torna con un nuovo album di inediti, “H3+”, dedicato alla perdita, all’abbandono e alla rinascita, un’antologia di visioni, dove la grazia, la molecola alla base della vita, riempie gli spazi tra le emozioni, conservando la memoria di quello che siamo stati e quello che saremo.
“H3+” – lo ione triatomico d’idrogeno – è la particella alla base dell’Universo, la componente più diffusa nelle ampie regioni vuote che separano una stella dall’altra, testimone silenziosa dell’origine del mondo. Benvegnù la prende come metafora, per elaborare dieci canzoni profonde e ispirate, dal sound inconfondibile: attraverso queste, come il Piccolo Principe di Saint Exupéry, lascia il pianeta Terra, incontra tutte le parti di se stesso, e alla fine fa ritorno, dimenticando quello è stato e comprendendo che al buio, una volta esplose le stelle, solo il cuore può vedere.
“H3+” conclude la trilogia iniziata da “Hermann” e “Earth Hotel”: un viaggio a tre tappe all’interno dell’anima.
PAOLO BENVEGNU’ PARLA DI “H3+”
“…E se fossi un violino?
Un’infinitesima parte del suono di quel particolare violino?
O una parete accesa dal tramonto mentre quel violino suona?
O il tempo del brano scandito dal metronomo?
O il musicista che lo suona?
O il creatore dello strumento?
Chi sarei?
Cosa sarei?
In quanti saremmo?...”
(lettera di Victor Neuer, esploratore, a Paolo Iezzi, esploratore)
H3+ è la molecola maggiormente presente negli spazi interstellari, nell’universo conosciuto.
Una leggenda racconta del fatto che ogni molecola di H3+ sia in realtà la reincarnazione di un essere umano.
Siamo pragmatici.
Non è così.
Ma un pomeriggio di tre anni fa, un pomeriggio di ottobre.
Uno di quei pomeriggi dove il primo imbrunire porta una luna gialla e gigantesca, ho sentito una voce provenire da lontano.
Racchiusa in un fiore, mi ha parlato di abbandono e vendetta.
Di distanza e miracoloso Sentire.
E mi ha dettato un’invenzione da propagare, un’intuizione da convogliare.
Tutto è finito in questo disco.
Molto non ricordo.
Poco dimentico.
Quel fiore.
Mi ha detto di chiamarsi Victor Neuer, esploratore.
Buon ascolto.
CREDITI
PAOLO BENVEGNÙ: voce e programmazioni
LUCA "ROCCIA” BALDINI: basso
ANDREA FRANCHI: chitarre, percussioni
MARCO LAZZERI: pianoforte, tastiere, continuum
CIRO FIORUCCI: batteria, programmazioni
Con la preziosa partecipazione di
MR. STEVEN BROWN: sax soprano, sax alto in "Slow Parsec Slow”
Hanno inoltre collaborato:
MARTA LAZZERI: violino
GIOVANNI PORAZZINI: viola
NICOLÒ DEGL’INNOCENTI: violoncello
SAVERIO ZACCHEI: trombone
IVAN ELEFANTE: flicorno, tromba
FILIPPO MAZZINI: tromba
MICHELE MANDRELLI: percussioni
Registrato in presa diretta presso Studio Jork di Villa Dekani (SLO)
Mixato presso Jam Recordings di Città di Castello
Registrazione, mixaggio e produzione artistica a cura di Michele Pazzaglia
Assistente alle registrazioni Michele Mandrelli
Masterizzato presso "La Maestà" da Giovanni Versari
Arrangiamenti archi su "Victor Neuer" e "No Drinks No Food" di Marco Lazzeri
Arrangiamento fiati "Se questo sono io" di Luca Baldini
Etichetta: Woodworm Label - www.woodworm-music.com - woodwormusic@gmail.com
Booking: Locusta – www.locusta.net - mail@locusta.net
Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – www.bigtimeweb.it - pressoff@bigtimeweb.it
TRACKLIST
1. Victor Neuer
2. Macchine
3. Goodbye Planet Earth
4. Olovisione In Parte Terza
5. Se Questo Sono Io
6. Quattrocentoquattromila
7. Boxes
8. Slow Parsec Slow
9. Astrobar Sinatra
10. No Drinks No Food
Fonte: BigTime Web