262 Club in collaborazione con Disorder Drama Milkout! Eventi
presenta Beach Fossils Little Chestnuts Martello Megamix
Quando: Sabato 20 Novembre 2010, ore 22:30.
Dove: 262 Club, Via Mura delle Grazie 25, Genova (GE).
Prezzo: 7€ con tessera ARCI 2010
Ass. Cult. Disorder Drama http://www.disorderdrama.org
Martello Megamix
ViceVersa
Milkout Eventi
presentano
20 Novembre 2010 - h2230
Milk Club
Via Mura delle Grazie 25 - Genova ingresso con tessera ARCI 2010
Beach Fossils (Captured Tracks - Brooklyn, NYC USA) indie pop da spiaggia Little Chestnuts (Genova ITA) brit rock e indiepop
Il party dell’anno! Disorder Drama + ViceVersa + Martello Megamix per una serata che rimarrà negli annali! Da New York arrivano i Beach Fossils, IL gruppo da ascoltare sia che siate hipsters sia che siate indierockers sia che siate qualsivoglia altra cosa. In apertura i locals più freschi del momento, i Little Chestnuts. Dopo si scatenerà l’inferno: danze su due sale, il dj set dell’artista contemporanea nonchè super dj Pippi Langstrumpf e le due crew del Martello e di ViceVersa a colpi di casse dritte e pedalare!
Beach Fossils I Beach Fossils, ossia le discordanti e solitarie peregrinazioni sonore del newyorchese di Brooklyn Dustin Payseur, inanellano canzoni dal facile e appiccicoso ritornello che mischiano l`energia di un viaggio impulsivo con la melodia di un passeggiare in un sogno lucido. Riff inzuppati di sole, ritmi caleidoscopici e testi nebbiosi saturano il primo disco dei Beach Fossils il cui mood spensierato è perfettamente riassunto sin dai titoli di canzoni quali “Daydream,” “Vacation,” e “Lazy Day”. Coadiuvato dai due nuovi membri del gruppo John Pena e Sennott Burke, i Beach Fossils sono riusciti a mettere in scena una delle più chiacchierate esibizioni al SXSW di quest`anno. Il debutto omonimo è uscito per Captured Tracks, una delle etichette più in voga negli Stati Uniti.
“this is a wonderful record.” Pitchfork “hints at nostalgia that goes deeper and more distant than a few summers past.” Stereogum “Dustin Payseur, the man behind Brooklyn band Beach Fossils, seems to be making music for swimming, as his bright guitar licks and floating vocals make him sound like an excellent holdover from last summer’s lo-fi guitar pop bands.” Prefix Mag “Listening to the Brooklyn based band Beach Fossils conjures up memories of simpler times…a lo-fi, fuzzy sound punctuated with simple beats and thoughtful lyrics”. Spinner "Spuntati fuori dalla fittissima scena a bassa fedeltà di Brooklyn, i tre Beach Fossils cavalcano l’onda lunga di vibrazioni estive e nostalgie da mare già surfata l’anno scorso dai timidi glo-fi-ers e ultimamente presa di pancia da altri indie-poppers made in USA (Wild Nothing, The Depreciation Guild, The Drums, Small Black). Immaginario agostano, melodie sfocate, leggero scazzo, riverberi sonori che sembrano riprodurre i riflessi del sole, tutti elementi ai quali i Beach Fossils aggiungono una vivacità appena accennata nell`estro degli arpeggi e delle linee di chitarra." Francesco Targhetta - Storiadellamusica.it "Dopo la piacevole sorpresa dei Bitters del mese scorso, una nuova uscita azzeccata proveniente dal roster Captured Tracks. Beach Fossils, l`ultima ragione sociale à la page di un trend ormai sovraffollato, è un ipotetico anfratto tra Real Estate, Ganglians e Washed Out (quest`ultimo solo per associazione di umore, in realtà) che si traduce in indie pop da polaroid, riverberi calibrati stile surf, melodie catchy e soffuse che non potranno non accompagnarci nei prossimi giri in macchina, possibilmente sul lungo mare, come fosse ancora l`estate del 1986" Andrea Napoli - SentireAscoltare.com "Si ha la sensazione, infatti, che il sapore della sabbia e il rumore dell’acqua del mare siano presenti ovunque in questo disco. I riff di chitarra, molto catchy, hanno evidenti radici nel surf-rock, ma suonano freschi poiché reinterpretati in maniera più moderna, il sound che ne esce è brillante e luminoso, ma contemporaneamente nostalgico." Antonio Paolo Zucchelli - Indie-rock.it
Little Chestnuts I Little Chestnuts sono quattro ragazzi diciannovenni di Genova e questo è “What Is It To Be A Gatecrasher?”, il loro primo EP autoprodotto. Si sono già segnalati regalando le prime cento copie del loro debutto alla festa dei negozi di dischi a Genova, da Disco Club. Sono pronti a partire per far danni in giro per il mondo con il loro blend di brit rock e di indiepop chitarroso, energico e divertente.
" Le “piccole castagne” di Genova, ovvero i ricettivi Little Chestnuts, nel loro fagottino mostrano peculiarità sonoro-artistiche interessanti, pur rimanendo imbrigliati nel lief-motiv dell’indie contemporaneo. Nel loro demo-ep What is it like to be a gatecrasher? si fanno apprezzare per il coraggio ed una certa versatilità. Un rock veloce ed easy, sicuramente ballabile e lontano dall’essere retorico o già proposto. Le reminiscenze anni ottanta sono gradite, preferendo la frizzantezza di un sound ripetitivo ma brioso, piuttosto che l’incisività tagliete di un rock costipato e ruggente. Bravissimi a non cadere mai in tranelli musicalmente già sperimentati; se devo fare un parallelo mi vengono in mente i primi e convincenti Arctic Monkeys o Bloc Party, ma con un sound complessivo più variegato. Non è facile sorprendere in soli 4 brani, eppure i Little Chestnuts mostrano un istintività lodevole che esplode nell’essenzialità di chitarra-basso-batteria." Poisonheart - Heart Of Glass " Il disco di questi ragazzi suona bene: veloce, con cambi di ritmo a non finire e l’anima prettamente punk-garage. Rock’n’Roll del nuovo millennio mi verrebbe da dire; già me li immagino sudati come antilopi, provare e riprovare tutti i passaggi di ogni canzone. Questo breve EP autoprodotto dimostra come quattro persone sotto i vent’anni possano conoscere e saper usare al meglio uno strumento, adattandolo a uno stile ben preciso. Graffia e scorre via che è un piacere. Questo disco è la prova di quanta gente capace di suonare deve ancora venire a galla come si deve nel mondo della musica indipendente in Italia." Giovanni Venditti - Indieforbunnies.it " Se avessi l`età dei Little Chesnuts vorrei suonare come loro:freschi e compatti,melodici e grintosi. Di anni purtroppo ne ho praticamente il doppio ma ciò non mi ha impedito di apprezzare i quattro pezzi di questi giovani genovesi che hanno come punto di riferimento il meglio del sound britannico quello che,per intenderci,parte dai Jam per arrivare agli Ordinary Boys,senza tralasciare il meglio del brit-pop." Il Santo - In Your Eyes
Concerto organizzato da: Disorder Drama, Milkout! Eventi
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